Il 22 luglio (2024) è stata la Giornata mondiale del Cervello e, per l’occasione, l’Ospedale Pediatrico “Bambin Gesù” ha diramato un comunicato stampa con i risultati di due studi recenti in cui si è indagato sia la struttura cerebrale, sia la composizione del microbiota nei bambini che soffrono di emicrania, rivelando differenze significative rispetto a chi, invece, non ne soffre. Entrambe le ricerche aprono la strada a percorsi mirati e personalizzati per la cura di questa “malattia neurologica”, ma di dieta e stile di vita non se ne parla nemmeno lontanamente.
Uno su dieci
Sono 1500 i nuovi casi di emicrania seguiti ogni anno dall’ équipe del Centro per lo studio e la cura delle cefalee in età evolutiva del Bambino Gesù, una patologia neurologica che colpisce circa l’11% della popolazione pediatrica, e che spesso è dovuta a una predisposizione genetica, confermata dalla presenza di altri casi in famiglia.
Una “malattia che trasforma il cervello dei bambini”
Nei bambini che soffrono di emicrania, emergono una corteccia cerebrale più sottile e modi differenti con cui alcune aree del cervello comunicano tra di loro rispetto ai “soggetti sani”.
La ricerca, finanziata dal Ministero della Salute e dell’International Headache Society, ha portato alla scoperta di alcune differenze significative tra i due gruppi (emicranici e sani). Grazie alla risonanza magnetica e alla tecnica di analisi “morphometric similarity” sono state rilevate diverse modalità di connessione tra aree cerebrali, soprattutto quelle coinvolte nelle funzioni esecutive e nell’elaborazione degli stimoli del dolore e, in corrispondenza delle stesse aree, anche una riduzione dello spessore della corteccia cerebrale. Inoltre, sono state osservate differenze nella connessione cerebrale tra maschi e femmine.
«I risultati dello studio ci dicono che l’emicrania modifica la struttura del cervello in maniera progressiva fin dall’infanzia» sottolinea Massimiliano Valeriani, responsabile di Neurologia dello sviluppo del Bambino Gesù. «L’evidenza delle impronte che la malattia lascia sulla struttura e sulla connessione fra aree cerebrali indica la necessità di intercettare, e quindi curare, i pazienti emicranici fin da piccoli. Inoltre, le differenze fra maschi e femmine emerse dalla nostra ricerca suggeriscono l’adozione di piani terapeutici che tengano conto anche del genere, prospettiva che non è mai stata presa in considerazione neanche per gli adulti».
I segnali giungono dall’intestino
L’emicrania nei bambini è caratterizzata da specifiche alterazioni del microbiota. I ricercatori hanno confrontato campioni di feci, urine e sangue dei due gruppi ed è emerso che, il profilo del microbiota degli emicranici, influenza alcuni processi metabolici come la produzione di serotonina e triptofano, implicati nell’insorgenza del mal di testa. Inoltre, le alterazioni riscontrate sembrano concorrere alla disbiosi intestinale e all’aumento della permeabilità dell’intestino alimentando, così, le manifestazioni della malattia.
«Le implicazioni terapeutiche del nostro studio – spiega Laura Papetti, neuro-pediatra del Bambino Gesù coordinatrice della ricerca – sono significative: per i pazienti resistenti alle comuni terapie antiemicraniche potrebbero essere considerati il trapianto fecale e terapie dietetiche a base di probiotici e prebiotici. Ulteriori ricerche potranno chiarire la relazione tra le alterazioni dei processi metabolici dei bambini con emicrania e la risposta ai farmaci aprendo la strada a cure sempre più mirate e personalizzate».
Riflessione
Esprimo le mie riflessioni in punti per semplificare la condivisione rispetto alle mie perplessità:
- L’emicrania nei bambini è definita “malattia neurologica” ….. rispetto ai bambini sani. Quindi i bambini emicranici sono già bollati come individui malati;
- Cito: “Grazie alla risonanza magneticae alla tecnica di analisi “morphometric similarity” sono state rilevate diverse modalità di connessione tra aree cerebrali”… – Nessuno ha preso in considerazione la dieta per verificare se le abitudini alimentari possano aver concorso al manifestarsi dell’emicrania, all’alterazione morfologica del cervello e alle diverse modalità di connessione tra aree cerebrali;
- Considerazioni terapeutiche: il trapianto fecale e terapie dietetiche a base di probiotici e prebiotici – nessun riferimento a un inserimento di cibi sani indicati dallo stesso Ministero della Salute che ha finanziato lo studio, indicati dall’OMS, dal WCRF, dal Codice Europeo ….. il nulla.
Ecco come la scienza alimenta il business farmaceutico, integratori, interventi, senza nessuna propensione nell’invitare la famiglia del paziente a migliorare la dieta e lo stile di vita.
Si sta perpetrando una strage collettiva (in questo caso di bambini) sotto gli occhi di tutti, senza che nessuno intervenga (la scienza non si tocca), e senza che nessuno abbia interesse nel fermarla.
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Fonte e approfondimenti
PDF Comunicato stampa https://img.ospedalebambinogesu.it/images/2024/07/22/102445963-b1ce4f1c-6f40-42af-874e-3ca77ef887fd.pdf
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