“Il primo luglio 2025 l’entrata in vigore della tassa su bibite zuccherate e non, già rinviata 8 volte. Ma stavolta la manovra economica non prevede alcuno slittamento. Assobibe: per settore significa aumento del 28% a litro”.
Di fatto questo tira e molla va avanti già da qualche anno, e anche lo scorso anno si era prospettata l’entrata in vigore della sugar tac per il primo di luglio 2024 che poi è stata puntualmente rinviata. Siamo al 14 febbraio e fino a luglio di cose ne cambieranno tante, anche la possibilità di un ennesimo rinvio. Anche perché Assobibe e le imprese italiane, sono già sul piede di guerra per salvaguardare il settore.
Il Presidente di ASSOBIBE Giangiacomo Pierini, ad esempio, ha dichiarato che
“L’intera Filiera agroalimentare, dalle fasi agricole alla produzione, fino alla distribuzione e vendita, unitamente a Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, hanno destinato nei mesi scorsi un appello urgente per evitare una nuova gabella che danneggia le imprese e i lavoratori con evidenti ricadute negative anche sulle comunità locali. .. Le imprese che operano nei diversi territori hanno bisogno di segnali chiari e coerenti, anche per poter programmare attività e non bloccare investimenti nel Paese”. Sempre Pierini “Chiediamo alla Presidente del Consiglio di facilitare una politica industriale che rassicuri le imprese che producono valore economico e sociale nel Paese, anziché penalizzarle”.
Michel Beneventi, Amministratore Delegato del Gruppo Sanpellegrino commenta:
“Il Gruppo Sanpellegrino esprime la propria preoccupazione riguardo all’introduzione della Sugar tax e auspica che il governo riconsideri questa misura. Questa tassa infatti colpisce una filiera e un settore fondamentali per l’economia italiana, che contribuiscono significativamente alla valorizzazione del Made in Italy nel mondo”.
Dati scientifici alla mano
Un settore che, studi scientifici alla mano, sappiamo essere un grosso problema per la salute, e ricordo uno dei punti forti del Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro che cita:
Molte sono le ricerche che correlano il rischio di bevande zuccherate e cancro, di cui trovate il link in calce, e, certo è che l’argomento è molto delicato e complesso in quanto, andando a verificare i prodotti delle singole aziende i cui delegati hanno espresso dichiarazioni, c’è una disparità importante che deve essere presa in considerazione.
Ci sono aziende e aziende
Senza fare nomi (in calce trovate il link di Repubblica economia e finanza dove troverete queste dichiarazioni così potrete fare una ricerca sulle relative azienda) ci sono aziende che producono bibite piene di zucchero, coloranti dichiaratamente nocivi come l’E120, conservanti e additivi vari; e aziende che producono bibite con ingredienti provenienti da agricoltura biologica, utilizzando zucchero di canna (non che sia diverso dallo zucchero bianco), senza coloranti o conservanti vari.
Di queste ultime, è probabile che possa esserci un’apertura al dialogo maggiore rispetto alle prime, ma sta di fatto che non va anteposta la produzione di prodotti discutibili, alla salute del cittadino che deve essere tutelata proprio dallo Stato. Pensate non ci possa essere altro punto di incontro? Io sono per una sana discussione per arrivare a punti di incontro che possano salvare la filiera e allo stesso tempo non creare danno a chi questi prodotti li consumano.
Di certo è che bisogna che si smetta di arrogarsi il diritto di essere più importante della salute del cittadino, senza che ci si aggrappi ogni volta alla salvaguardia di posti di lavoro. Basta virare verso una produzione diversa, ad esempio con ingredienti sani, non è difficile: comprendere questa cosa si chiama intelligenza.
Fonti e riferimenti
https://www.wcrf.org/preventing-cancer/topics/sugar-and-cancer/#is-sugar-harmful-to-your-health
https://finanza.repubblica.it/Pages/News/Item.aspx?ID=181_2025-02-10_TLB
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/?term=sugary+drinks+and+cancer
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