Mi è stato segnalato questo video tratto dalla trasmissione “Quante storie” condotta da Corrado Augias. Nella puntata in questione, l’ospite d’onore era Elena Cattaneo, farmacologa, biologa e senatrice a vita, nota per i gli studi sulla malattia di Huntington e per le ricerche sulle cellule staminali.
Gli argomenti trattati sono stati diversi, che, condivisibili o meno, non voglio commentare perché mi manca la preparazione per poterlo fare. Parla di vaccini, ma esprime anche quanto il cervello umano sia disadatto per pregiudizi nei confronti del nuovo, di ciò che è evoluzione, soprattutto se tecnologica. Sicuramente uno scienziato esperto di vaccini e un antropologo sarebbero più idonei a commentare parte della sua intervista, nei suoi pro e nei suoi contro.
Scienza democratica
Vorrei partire da un “piccolo inciso”. La senatrice a vita Elena Cattaneo condivide la dichiarazione fatta dal Prof. Burioni, il quale afferma che la scienza democratica non esiste:” certo che non esiste” – dice lei – “la scienza non decide per alzata di mano”.
Detta così sembra palese ma anche poco comprensibile e incompleta. Difatti manca un contesto di conoscenza ben più ampia, e questi argomenti così tanto complessi, non si dovrebbero banalizzare in in due parole.
A questo proposito vi invito a vedere questo video del Prof. Ivan Cavicchi, che ci parla di scienza e democrazia in un modo più esaustivo, e che può aiutare noi esseri ignoranti, a comprendere meglio cosa si intende per scienza democratica.
Va un po’ meglio? Almeno adesso abbiamo gli strumenti per poter formulare un parere.
I principi esoterici dell’agricoltura
La senatrice continua poi dichiarando che: “L’agricoltura biodinamica è basata su principi esoterici …. Follia, fantasia, superstizione”. Pensate a quanti medici folli abbiamo in Italia che si sono dedicati all’antroposofia. Medici comunque dediti alla loro professione, che non vengono meno ai protocolli della scienza, ma che affiancano alla scienza questa conoscenza con risultati importanti. Non conosco la filosofia steineriana, ma la rispetto. Esoterica? Forse, ma forse dovremmo conoscerla in po’ di più prima di entrare nel giudizio. Già, perché è di giudizio che si tratta. Non capisco perché colpire una tecnica di agricoltura che comunque produce cibo, da posti di lavoro, e per quanto esoterica possa essere non inquina, anzi.
E allora cito le parole del Dr. Ivan Cavicchi: “ la scienza non democratica è la scienza che ignora le opinioni non scientifiche, che ignora le altre razionalità, perché di razionalità non ce n’è solo una. Allora questo tipo di scienza, che ignora le altre verità, è una scienza che io chiamo scientismo. Lo scientismo è per natura autoritario, ed è un modo di vedere al mondo esclusivamente attraverso le verità scientifiche della scienza, e non è interessato a conoscere la persona, non è interessato alle relazioni, non è interessato al punto di vista sociale, non è interessato alla gente. L’evidenza scientifica usata in maniera autoritaria rischia di essere assolutamente anti scientifica cioè di produrre effetti paradossali”.
“L’agricoltura biologica è retrodatata e arretrata!”
Beh io dissento, quanto meno contesto quanto dichiarato in questa intervista, pur riconoscendo alcune verità che però sono mezze verità. La prima affermazione che mi ha fatto veramente riflettere, è quando dichiara di quanto si giochi con le parole per convincere il consumatore che il biologico è meglio, è sano, ci fa vivere “3 mesi in più”.
Possibile! Ma vogliamo parlare di quanto il marketing giochi con le parole, e di quanto la scienza, in campo alimentare (e non solo), si sia unita al marketing? Forse i danni fatti sino ad ora, avviando una confusione sul cibo senza precedenti, sono ben più grandi di quanto possa essere stato il danno del marketing costruito intorno alla parola biologico. Ma forse ho anche io un cervello disadatto per pregiudizi!
C’è zucchina e zucchina
“il termine biologico è un termine usurpato, la zucchina non biologica è anche lei biologica, non è fatta di mattoni”. – Sono d’accordo! Difatti è errato nominarla “zucchina biologica” perché di fatto lo è anche quella non biologica. Il termine esatto è che ci sono zucchine che sono prodotte con agricoltura biologica e altre che sono prodotte con agricoltura convenzionale.
A caro prezzo
“ecco che si va al supermercato e troviamo carote a 0.78 euro al kg. Fatte con agricoltura convenzionale e integrata, che è fatta benissimo per tutti noi, e poi carote biologiche a 3.36 euro al kg. Tutto questo è un racconto che viene consegnato al consumatore per dire che questo è un prodotto migliore”.
Posso anche credere che il biologico sia un business di cui si sta approfittando; penso anche che, invece di alzare inutili polemiche sulla forma di produzione della verdura, sarebbe bene che il governo intervenga sull’ etica per il rispetto dei prezzi; che si facciano dei rapporti per verificare se un prezzo così differente ha un senso, o se semplicemente si tratta di una forma di truffa. Il biologico va comunque favorito, sostenuto, e sicuramente anche controllato, come tutte le cose!
Non c’è letteratura scientifica
“Io ho studiato tutta la letteratura scientifica disponibile e non c’è prova che il biologico sia un prodotto migliore. Poi scopri che il biologico è biologico non perché qualcuno ti dice che li dentro c’è qualcosa di meglio, ma è una procedura con un sacco di deroghe che dice di non usare pesticidi o fitofarmaci, ma poi li usa, … “. – È stato poi dichiarato che il rame, prodotto usato nell’ agricoltura biologica, è più inquinante dei prodotti che usa l’agricoltura convenzionale.
Intanto bisogna stabilire cosa intende per prodotto migliore. Il biologico non è sinonimo di salute, o meglio, non è che se mangiamo biologico non ci ammaliamo, ma sicuramente ne riduciamo il rischio. In realtà letteratura scientifica sul residuo dei pesticidi nell’alimentazione ce n’è, e anche tanta. Basta cercare nella giusta direzione.
Possiamo parlare del DDT , usato per decenni e poi riconosciuto probabilmente cancerogeno, ma possiamo anche parlare di molti farmaci messi in commercio e poi ritirati per i gravi effetti collaterali sull’uomo. Ormai c’è molta letteratura anche sul glifosato, senza dimenticarci che la Monsanto è stata condannata ad un risarcimento colossale proprio perché colpevole di non aver informato sui rischi da glifosato. Mi scusi ma lei di quale scienza sta parlando?
No a pregiudizi, si a interventi etici
Se poi il biologico usa comunque i pesticidi, allora bisogna provvedere in questo senso, non puntare il dito sulla filosofia di questo tipo di agricoltura, ma punire chi è scorretto, ed eventualmente modificare le leggi esistenti, così da tutelare sia il consumatore che chi fa il suo lavoro nella più totale etica.
Tutta l’agricoltura dovrebbe essere biologica vietando l’uso dei pesticidi in tutti i sensi.
Di fatto, se non interveniamo al più presto con uno stile di vita più etico e rispettoso dell’ambiente, non ha senso che la scienza continui i suoi studi “in ogni luogo”, perché non ci sarà più nessun luogo da studiare.
Dieta universale
È da poco uscito su “Lancet” uno studio molto interessante che si è concentrato sulla “dieta universale” come salvaguardia della salute dell’uomo e del pianeta. Interessante quanto sia stato sottolineato che il pianeta è da difendere e tutelare con un agricoltura e una produzione del cibo etica e rispettosa dell’ambiente.
Cara Senatrice a vita, come vede i “veri scienziati” si stanno dando da fare affinché la produzione del cibo venga effettuata nel rispetto della salute dell’uomo ma anche del pianeta. Parlano di agricoltura rispettosa dell’ambiente, e non si riferiscono certo all’agricoltura convenzionale, che per la tipologia del metodo non può essere fatta bene a prescindere dal punto di vista.
Non basta vedere il mondo con dati scientifici, leggendo uno studio o dentro un microscopio, questa non è l’unica conoscenza.
Sinceramente spero che di persone che la pensano come lei, ce ne siano poche, e spero anche che tutti quegli scienziati che fanno parte della “scienza democratica”, riescano nell’ intento di dimostrare tutto ciò che lei ha dichiarato essere follia, truffa, esoterismo puro, facendo emergere quella verità per cui la scienza ha sempre lavorato con grande serietà, salvando le vite, nel rispetto del pianeta, e non si è mai interessata né di marketing, né di profitti. Questa è la vera scienza, ed è di questa scienza che abbiamo bisogno.
Se non abbiamo gli strumenti non possiamo avere dei pareri nostri, possiamo solo credere a quello che gli altri ci dicono.
Elena Alquati
Grazie per questa lucida analisi. Qui un testo chiaro sull’agricoltura biodinamica, così ingiustamente attaccata: http://www.carlotriarico.it/2019/01/30/correzioni-sullagricoltura-biodinamica-a-un-appello-contro-la-bioagricoltura/
Grazie a lei Dr. Triarico,
ho letto il suo articolo, peccato non aver saputo prima della sua esistenza. Domattina lo pubblicherò sulla mia pagina facebook.
Cordiali saluti
Elena Alquati
Complimenti per la sua analisi,!!!sono rimasto sbigottito ,seguendo la trasmissione,dalle parole di questa emerita scienziata.Io sono un agricoltore,innamorato della natura e di quello che era un tempo il vero rapporto con essa.Dopo un percorso di crescita personale sto rischiando le mie certezze e la sicurezza economica per passare da un modello di agricoltura cosiddetta convenzionale ad un sistema biologico e sinergico.Attraverso la mia esperienza personale ho constatato che la maggior parte o quasi tutte le aziende della mia zona fanno un uso sistematico,irresponsabile e ignorante di prodotti chimici.Mi chiedo quindi, con quali competenze questa scienziata ,si permette di esternare giudizi così netti,tra l’altro una persona nella sua posizione ,di grande responsabilità.Essere scienziati non autorizza ad emettere certe sentenze,magari bisognerebbe consultare anche un filosofo,un sociologo,magari qualcuno che conosce certe realtà.
Buongiorno Roberto, e grazie per questo graditissimo commento, purtroppo, su facebook, non tutti i commenti sono stati altrettanto piacevoli. Nella mia più grande incoscienza, ho pensato fosse un argomento che non avrebbe dovuto avere pro e contro, ma solo consensi. Invece ci sono moltissime resistenze. Mi permetterò di contattarla in privato, mi farebbe piacere conoscerla. Grazie ancora e buon lavoro!
Innanzitutto il mio apprezzamento per il suo garbo e l’onestà intellettuale che si percepisce nelle sue parole, però devo esternarle alcuni punti in dissenso:
Lei scrive “Non conosco la filosofia steineriana, ma la rispetto. Esoterica? Forse, ma forse dovremmo conoscerla un po’ di più prima di entrare nel giudizio. Già, perché è di giudizio che si tratta. Non capisco perché colpire una tecnica di agricoltura che comunque produce cibo, da posti di lavoro, e per quanto esoterica possa essere non inquina, anzi.”
Steiner ha diffuso teorie prive di fondamento, vogliamo conoscerle e farle conoscere un po’ di più? se le citiamo senza un minimo di descrizione chi legge non sa di cosa parliamo.
Credo sia corretto spiegare ai lettori che l’agricoltura steineriana, già anomala perché nasce dalle indicazioni espresse nel corso di conferenze da un filosofo che non aveva né esperienza di agricoltore né formazione di chimico, poggia sull’oroscopo e rituali mistici, potremmo dire superstiziosi.
Mi sembra una magra difesa quella di Triarico che sostiene che anche degli agricoltori moderni credono ad oroscopo e benedizioni;
non sappiamo quanti ma di certo non credo molti agricoltori di oggi conservino tali credenze, e vi è comunque un’enorme differenza tra il credervi liberamente e personalmente ed il far poggiare il fulcro di una tecnica agricola su tali presupposti, tanto da redarre un disciplinare che li imponga.
Triarico cerca di dare credibilità a Steiner sostenendo che avesse studiato chimica, ma in realtà prima di laurearsi in filosofia si era iscritto a corsi di chimica, di matematica ed altre materie scientifiche, senza peraltro concluderli e senza conseguire in tali campi alcun titolo, stando a quanto raccontano suoi biografi al riguardo.
Inoltre Steiner poggia su simbolismi da lui inventati che rendono, ad esempio, fondamentale concimare i terreni con corna bovine perché le corna sarebbero antenne che ricevono “energie cosmiche”. Oggi i “preparati ” steineriani sono ancora allestiti nella stessa maniera e con i medesimi ingredienti dell’epoca, ossia inserendo materiali come sterco o fiori di Achillea o corteccia, in un organo animale (quali corna bovine, vescica di cervo, teschio di maiale preventivamente scarnificato per putrefazione in un composter), seppellendoli per sei mesi prima di dissotterrarli e aspergerne il terreno in quantità pari a poche GOCCE per ettaro (!), a mo’ di benedizione ( infatti non sono i “preparati” ad assolvere la funzione di concime ma servono solo, nelle intenzioni di Steiner, a trasmettere forze cosmiche alla coltivazione), perché – spiega la biodinamica – i principi di applicazione della tecnica sono analoghi a quelli “dell’omeopatia”, metodica, aggiungeremmo per dovere informativo, che il progresso degli studi ha portato verso l’estromissione in Australia, America, Inghilterra, e che suscita forti perplessità a seguito delle numerose prove di inefficacia ( pari a placebo) anche nelle nazioni europee dove era nata e si era diffusa, paesi dell’est compresi.
Comprendo bene l’intento assolutamente condivisibile sotteso alle sue parole, ma non credo che sia sufficiente il fatto che l’agricoltura biodinamica produca cibo, a rendere giusto attribuirle immeritate patenti di scientificità;
in fin dei conti l’agricoltore biodinamico lavora la terra e la concima, oltre che con i “preparati” biodinamici dispersi in simboliche quantità d’acqua o terreno, analoghe ad uno spruzzo d’acqua santa o ad una sventolata di incenso, anche con buone quantità di concime, sarà quindi logico che ottenga una produzione.
Con buona probabilità Indipedentemente più che per merito dei preparati steineriani.
Se fosse corretto dare acriticamente credito ad ogni procedura, anche la più immotivata, dovremmo stima e rispetto a qualsiasi cartomante o imbonitore, e non selezioneremmo ed escluderemmo mai con senso critico nemmeno le teorie e le pratiche più improbabili o più inverosimili scientificamente, mentre siccome è in gioco il futuro del pianeta non possiamo dimenticare che delle pratiche immotivate aggiungono un carico ed un costo inutile che non contribuirà alla crescita dell’agricoltura biologica ( ricordiamo che per fregiarsi di una attribuzione commerciale del settore biodinamico un agricoltore deve pagare delle royalties, deve inoltre sostenere i costi per procurarsi i preparati, allestirli e infine praticare le dispersioni degli stessi, e queste procedure, benché esoteriche, avranno un impatto non indifferente in termini di costo finale del prodotto agricolo).
Va infine precisato che benché i parametri di legge per rientrare nella definizione di prodotto biologico consentano ai biodinamici di essere commercializzati all’interno della categoria del biologico ( cosa che confonde non poco il consumatore), il regolamento comunitario al riguardo è stato scritto per il biologico (leggasi l’art.primo della norma), con l’intento di rispettare maggiormente l’ambiente e tutelare la salute.
Il fatto che il biodinamico rientri in caratteristiche ( come il tenore in pesticidi) previste per il biologico non implica automaticamente, come qualcuno ad arte sostiene, che l’Europa abbia accreditato gli esoterismi di Steiner.
Lei ha assolutamente ragione quando invita a rispettare l’ambiente e auspica metodi di agricoltura più rispettosi, e quando chiede norme più restrittive e controlli maggiori, oggi viviamo spesso speculazioni indegne, ma per liberarcene vi è solo la ricerca, quella seria e scientifica, che potrà a mio parere arrivare a darci quei risultati applicabili estesamente oggi non ancora compiutamente alla nostra portata.
Gentilissimo, la ringrazio per il suo commento e precisazioni. Ribadisco la mia ignoranza in materia di agricoltura biodinamica (in realtà anche di quella biologica), ma non ho sopportato il tono della Senatrice, con il suo voluto uso delle parole in modo improprio a favore di un agricoltura che danneggia l’ambiente. Così come ho pubblicato il commento del Dr. Triarico sulla mia pagina facebook, se lei me lo consente, mi farebbe piacere pubblicare anche quanto da lei esposto. Mi sembra corretto nei confronti di chi mi legge. La ringrazio nuovamente, soprattutto per i toni educati, e attendo il suo permesso. Elena.