Cris van Tulleken, è un medico inglese che da deciso di sperimentare su di sé le conseguenze di un alimentazione ricca di grassi, zucchero e sale per 30 gg., analizzando i cambiamenti biochimici, metabolici e neurologici che ne sarebbero derivati. Questo esperimento è stato seguito dalla BBC la quale ha prodotto un documentario dal titolo “What are we feeding our kids?” – cosa diamo da mangiare ai nostri bambini? (vedi filmato in calce).
Dopo pochi giorni ha iniziato a soffrire di attacchi di fame descrivendo il fenomeno come “piccole crisi di astinenza da cibo” unitamente ad una grave forma di stitichezza. Alla fine dei 30 giorni, gli esami del sangue riportarono diversi squilibri ormonali, in particolare l’ormone della fame aumentato del 30%. ma è stato il cervello ad aver avuto il cambiamento più eclatante, e precisamente in zone dell’ippocampo coinvolte nella presa di decisione, nello studio, nell’apprendimento e nella memoria.
Si sono inoltre creati dei collegamenti tra le aree del cervello che controllano il meccanismo della ricompensa e quelle che controllano i comportamenti ripetitivi automatici; in pratica dei link che spingono il cervello a chiedere cibo anche quando il corpo è sazio, e questo solo per scatenare meccanismi di gratifica, esattamente come accade alle persone con dipendenza da droga, alcol e fumo”.
I test psicologici a cui si è sottoposto il medico, riguardanti:
- linguaggio
- presa di decisione
- memoria visiva
- memoria di avvenimenti
- i prodotti industriali ricchi di grassi, zuccheri e sale sono devastanti per il corpo e per la mente
hanno avuto un risultato di regressione .…. in un adulto … e sui bambini?
L’impatto del consumo di zucchero sui comportamenti guidati dallo stress, emotivi e di dipendenza
Nel 2016 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riferito che il 39% della popolazione adulta mondiale era in sovrappeso. Il consumo eccessivo di cibi e bevande ad alto contenuto di grassi/zuccheri contribuisce allo sviluppo dell’obesità. È stato dimostrato che la plasticità neurale che si verifica a seguito del consumo di zucchero a lungo termine riduce il controllo degli impulsi e quindi a capacità di resistere agli alimenti ricchi di grassi e zuccheri creando dipendenza. Esiste una significativa sovrapposizione tra i percorsi neurali coinvolti nelle emozioni che guidano le risposte comportamentali alle situazioni di sopravvivenza con quelli che regolano il consumo eccessivo di cibo altamente appetibile.
Il consumo di saccarosio attiva il sistema mesocorticolimbico in maniera sinonimo di sostanze d’abuso. Esistono prove schiaccianti a sostegno dell’ipotesi che il consumo di saccarosio si traduca in conseguenze fisiopatologiche come:
- cambiamenti morfologici neuronali;
- elaborazione emotiva alterata;
- comportamento modificato.
In questa recensione completa, abbiamo esaminato più di 300 studi che indagano sull’interazione tra consumo di zucchero, stress ed emozioni. Vengono esaminati studi preclinici e clinici che indagano su cibi altamente appetibili e su stress, ansia, depressione e paura. È importante sottolineare che viene affrontata la sinergia tra consumo di zucchero e neurobiologia. Questa recensione riassume i cambiamenti neurochimici e gli adattamenti neurali, compresi i cambiamenti nel sistema dopaminergico che influenzano emozioni e comportamento in seguito al consumo di zucchero.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31125634/
Ormai sono tanti gli studi che confermano i dati di questo esperimento, ma non si fa niente affinché l’industria alimentare smetta di produrre questi prodotti devastanti, non solo, ci si sta preoccupando delle vendite in calo dello zucchero.
Elena Alquati
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