Chiamato anche “loto del Giappone”, il cachi è in realtà di origini cinesi e raggiunse il Giappone solo poco più di 1000 anni fa, dove venne poi diffusamente coltivato. In Europa fu inizialmente noto come pianta ornamentale e solo dopo il 1860, data che vide l’inizio dell’importazione in Francia di alcune varietà pregiate del frutto dal Giappone, si cominciò ad apprezzarlo per la sua bontà.
I cachi sono raccolti ancora immaturi nel periodo che va tra la fine di ottobre e dicembre, evitando la maturazione sull’albero, poiché la maggioranza cadrebbe a terra rompendosi. Il cachi colto immaturo è allappante e astringente e per divenire gradevole al palato è sottoposto a maturazione in contenitori alternati con cassette di mele profumate, anch’esse in via di maturazione: le mele sprigionano vapori di acetilene ed etilene che accelerano l’arricchimento in zuccheri del cachi.
In Oriente, ai frutti raccolti immaturi, si toglie la buccia e si appendono mediante il loro peduncolo, a dei bastoni collocati su dei cavalletti, che sono poi posti in pieno sole o in locali riscaldati. Durante la stagionatura il cachi assume una forma allungata, muta il colore diventando scuro acquistando un aspetto simile a quello dei fichi secchi.
L’albero dei cachi è considerato in Cina una pianta dalle sette virtù:
- E’ longevo;
- Ombroso;
- Non accetta estranei, tanto che gli uccelli non nidificano mai su questa pianta;
- Il suo legno non fa tarli;
- Le sue foglie concimano;
- Servono ad accendere il fuoco;
- Sono utili per preparare i giacigli.
Il calice di cachi è un noto prodotto della farmacologia cinese, capace di trattare il flusso del qi controcorrente (es. Singhiozzo).
Aspetti biomedici e usi nelle tradizioni
Il cachi possiede proprietà lassative, diuretiche e toniche. E’ un’ottima fonte di potassio, e contiene carboidrati al 19% e acqua all’80%. Il suo apporto energetico è pari a settanta calorie ogni cento grammi.
La sua natura è fredda; il suo sapore è dolce e astringente; il suo tropismo è mirato a Polmone, Intestino Crasso e Cuore.
Azioni
Il cachi possiede la proprietà di purificare fortemente il calore (infiammazione), sostiene i liquidi e umidifica, con effetto particolarmente vantaggioso Polmone, dove seda la tosse, dissolve i tan (catarri), e al tempo stesso, per la sua natura rinfrescante, il calore. A livello intestinale il cachi ha effetto astringente, azione questa particolarmente presente nel frutto non completamente maturo, e utilizzata per arrestare le perdite ematiche e i sanguinamenti. Il cachi, inoltre, possiede effetti antitossici.
Indicazioni
Il cachi è particolarmente indicato in presenza di afte, sete, tosse secca, tosse produttiva, emottisi (emissione di sangue da colpo di tosse), mal di gola, sintomi da presenza di calore di Polmone; gastralgia, gengiviti, fame, sintomi associati a calore di Stomaco.
Controindicazioni
In considerazione della sua natura, il cachi non deve essere consumato in presenza di freddo e deficit di yang. Si suggerisce di evitarne l’assunzione nello stesso pasto di granchi, poiché l’abbinamento potrebbe determinare lo sviluppo di diarree.
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